CEFALEA MIOTENSIVA: NUOVE EVIDENZE ED EFFICACIA DELL’ OSTEOPATIA SULLA RIDUZIONE DEL DOLORE
La cefalea miotensiva è la più comune fra le “cefalee primarie”, con una prevalenza nella popolazione mondiale attorno al 40% ed una netta predominanza nel sesso femminile. Di frequenza e durata variabili, è caratterizzata da dolore bilaterale di tipo gravativo-costrittivo e comporta costi altissimi ogni anno, fra visite ospedaliere, specialistiche ed esami di laboratorio. Le terapie convenzionali offrono rimedi esclusivamente sintomatici, per lo più farmaci analgesici o FANS. Eziologia e patogenesi, come per le altre cefalee primarie, sono ancora ignote. Tuttavia recenti studi hanno evidenziato l’ intima relazione fra la muscolatura suboccipitale (cervicale alta) e la dura madre (la più esterna delle meningi), a formare un complesso funzionale che, se sottoposto a tensioni anomale, può ridurre il drenaggio del liquido cefalo-rachidiano a livello della base cranica, con conseguente aumento della pressione inter-meningea e manifestazione del sintomo. Su queste basi, la terapia manipolativa è stata largamente testata come cura alternativa non farmacologica, per la riduzione di intensità e frequenza della cefalea. In quest’ ambito l’ Osteopatia si differenzia dalle altre terapie per via di un approccio non soggetto a protocolli, ma basato sulla risoluzione delle disfunzioni rinvenute sul singolo paziente, tramite tecniche dirette ed indirette ormai riconosciute efficaci sulla riduzione di intensità e frequenza della cefalea.
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