Omeopatia
L’Omeopatia è la terapia che agisce attraverso la legge dei simili, utilizzando le sostanze terapeutiche a dosi infinitesimali.
Cenni storici
L’omeopatia nacque alla fine del 1700 per merito del medico, fisico,chimico, e linguista Samuel Hahnemann.
Cristiano Federico Samuele Hahnemann nacque dalle seconde nozze di Goffredo Hahnemann con Giovanna Cristiana il 10 aprile 1755 a Missen in Sassonia. Il padre ,decoratore di porcellana, era amante della natura, tanto che andava per i boschi alla ricerca di fiori e piante che ritraeva sulle sue porcellane.
Il giovane Samuele seguiva sempre il padre e , fin da bambino, imparò a conoscere le piante e le loro virtù.
Il 10 agosto 1779 si laureò in medicina all’universita di Erlanger. Si trasferì,dopo la laurea, ad Hettstadt, un paesino vicino a Lipsia, dove si sposò con Enrichetta Kuchler dalla quale ebbe 11 figli.
La sua visione critica nei confronti della medicina del suo tempo. Lo portò ad una delusione nei confronti della sua professione.
A 31 anni, consapevoli dei limiti della medicina che aveva appreso, si presentò ai suoi pazienti nel proprio studio e li pregò di andarsene perchè egli non era in grado di curarli, fu in qesto periodo di estremo sconforto e di incertezza che Hahnemann giunse alla verità.
Un giorno, mentre traduceva la materia medica di Cullen, Hahnemann notò l’apparente contraddizione che esisteva tra l’azione febbrifuga del chinino ed il fatto che gli operai che lavoravano questa droga, come descriveva lo stesso Cullen, erono soggetti a febbri malariche: “il chinino che distruge la febbre, provocava ai soggetti sani, le apparenze della febbre”.
Era la legge di Ippocrate, la legge dell’ analogia, la verità che si manifestava dopo essere stata nascosta per secoli.
L’antico Assioma ippocratico “silia similibus curentur: i simili siano curati da simili” era dunque valido, nasceva cosi l’esperienza clinica della legge dei simili( eseguita sull’uomo sano).
Principio di similitudine
E’ il fondamento di questa terapia ed è noto fin dalla medicina greca di Ippocrate.
Egli aveva individuato due modi diversi di affrontare le malattie: la via dei simili e la via dei contrari.
Per comprendere il significato ricorriamo ad alcuni semplici esempi.
Quando per il freddo si gelano le mani possiamo agire essenzialmente in due modi opposti:o le scaldiamo sul termosifone, o le mettiamo a contatto del ghiaccio o della neve per un attimo.
Se le mettiamo sul termosifone utilizziamo la via dei contrari perchè applichiamo il calore per curare gli effetti del freddo.
Utilizziamo invece la via dei simili se applichiamo il freddo intenso del ghiaccio per curare gli effetti del freddo.
Qual’è la differenza fondamentale tra due metodi opposti?
Usando i contrari operiamo un intervento esterno che lascia passivo l’organismo e lo stato di benessere che ne risulta è limitato al tempo di somministrazione dell’agente esterno o poco più.
Nell’esempio proposto la sensazione di calore cessa presto quando togliamo le mani dal calorifero ed anzi può seguire un nuovo rapido e più intenso raffreddamento.
Usando i simili, operiamo una stimolazione sull’organismo che viene energicamente spinto a superare il problema esistente.
Nel nostro esempio l’uso del freddo provoca una risposta riscaldante attiva da parte dell’organismo che,proprio perchè attiva sarà intensa e duratura nel tempo.
In modo analogo all’esempio riportatodove si sono utilizzati mezzi fisici secondo la legge dei simili,si possono utilizzare omeopaticamente le sostanze più diverse.
Usando il freddo dell’esempio noi non abbiamo usatosoltanto il simile,ma l’dentico,cioè la stessa sostanza che ha causato i disturbi.
E’ questa una situazione eccezionale in omeopatia dove normalmente viene utilizzato il simile,il più simile possibile ( chiamato simillimum)che è sufficiente a provocare la reazione guaritrice da parte dell’organismo.
Le sostanze che vengono usate per curare i disturbi sono quelle che tossicamente sono in grado di produrle.
Useremo gli estratti diluiti del veleno di ape per curare le punture di ape (identico) e tutte le punture di isetto che provocano sintomi simili a quelle della puntura dell’ape (simillimum).
La dose infinitesimale.
E’ il secondo cardine della omeopatia.
Tornando all’esempio del freddo alle mani, è evidente che esagerando con il ghiaccio non otterremo una reazione riscaldante da parte dell’organismo bensi un autentico congelamento .
Tutte le stimolazioni che vengono fatte secondo la legge dei simili vengono ottenute utilizzando quantità minime.
I farmaci omeopetici, preparati dalle sostanze più diverse,vengono diluiti sino ad essere presenti nel rimedio finale in quantità infinitesimale.
Le diluizioni sono spinte ad un punto tale da essere da sempre il bersaglio principale delle critiche di coloro che combattono l’omeopatia senza volerne sperimentare gli effetti.
Terapia Omeopatica.
La terapia omeopatica si suddivide in quattro momenti fondamentali:
1) Studio del paziente
La prima fase è un attento studio dei sintomi del paziente. Di ogni sintomo viene indagato il modo di presentarsi, di evolvere di scomparire. Se si tratta di un dolore, ad esempio, si tratterà di localizzarlo precisamente ,di caratterizzarlo, di stabilirne le irradiazioni,la sensibilità al caldo, al freddo,al movimento,alla pressione, le modalità di comparsa e scomparsa, le influenze climatiche, le eventuali cause specifiche e cosi via.
2) Ricerca del rimedio
La seconda fase sarà trovare sulla materia medica quali siano le sostanze capaci di causare i disturbi che il paziente presenta e tra questi quali in assoloto provochino i sintomi più simili a quelli del paziente.Le descrizioni della patogenesi sono estremamente particolareggiate proprio perchè il confronto minuzioso con i disturbi del paziente deve portare a sceglere, confrontando differenze anche minime, un rimedio solo con le caratteristiche più simili possibili (simillimum)
3) Scelta della diluizione
Sarà la scelta del rimedio più simile alla patologia.
4) Assunzione del rimedio
Di solito è affidata al paziente, la via normalmente più usata è la via sublinguale perchè è rapida e le sostanze cosi assunte passano direttamente nel circolo sanguigno evitando il transito del fegato. Una cura omeopatica ben fatta può aiutare a prevenire le malattie può essere molto indicata sia nelle malattie acute che in quelle croniche.Si deve inoltre ricordare che la particolare preparazione dei rimedi omeopatici li priva di qualsiasi tossicità, e questo è un grande vantaggio nella gravidanza e nelle malattie croniche che richiedono tempi lunghi di cura.
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